La patente a punti nell’edilizia: cos’è e come si ottiene
Dallo scorso mese di ottobre 2024, è scattato l’obbligo della patente a punti, o patente a crediti, per le imprese (edili e non edili) e per i lavoratori autonomi che operano nei cantieri mobili e temporanei.
La patente a crediti è uno strumento introdotto nel settore edile con il decreto PNRR, che ha fissato un minimo di 15 crediti per consentire alle imprese di lavorare all’interno di un cantiere, con l’intento di incrementare il livello di sicurezza.
Come si ottiene la patente a crediti
Precedentemente alla data del 1 ottobre 2024, le imprese e i lavoratori autonomi che già lavoravano in un cantiere avevano la possibilità di inviare un’autocertificazione all’apposita casella Pec per dimostrare di possedere i requisiti necessari all’ottenimento della patente a crediti. Diversamente, dal 1 novembre 2024, non è più possibile presentare la dichiarazione sostitutiva: l’unico metodo per ottenere la patente a crediti è quello di richiederla attraverso il portale dell’Ispettorato del Lavoro.
In quali casi la patente a crediti non è obbligatoria
Alcuni soggetti sono esonerati da questo obbligo: geometri, architetti, ingegneri, imprese che si occupano esclusivamente di forniture o che possiedono un’attestazione SOA di categoria pari o superiore alla III non devono presentare la domanda di ottenimento della patente a crediti.
La procedura di richiesta per ottenere la patente a crediti
La domanda per il rilascio della patente a crediti può essere effettuata dal titolare / legale rappresentante di un’impresa o da un lavoratore autonomo, direttamente oppure attraverso un intermediario, quale può essere un Caf, un commercialista, un consulente del lavoro, un avvocato o un altro professionista abilitato. Successivamente alla richiesta, il portale dell’Ispettorato del Lavoro emetterà un codice univoco associato alla relativa patente a crediti che, una volta verificati i requisiti, verrà rilasciata in forma digitale.
Nella maggior parte dei casi, già dopo aver presentato la domanda, il soggetto richiedente potrà operare liberamente nei cantieri, ad esclusione di quelle situazioni in cui l’Ispettorato del Lavoro abbia già individuata l’assenza totale o parziale dei requisiti necessari.
Quali dati contiene la patente a crediti
La patente a crediti contiene le seguenti informazioni:
- Dati del titolare dell’impresa o del lavoratore autonomo;
- Dati del richiedente;
- Data di rilascio e numero del documento;
- Situazione dei punti aggiornata;
- Nel caso, informazioni relative a sospensioni e decurtazioni di punti.
Quali sono i requisiti necessari per l’ottenimento della patente a crediti
I requisiti per ottenere la patente a crediti sono i seguenti:
- Iscrizione alla Camera di Commercio;
- Formazione obbligatoria da parte di datori di lavoro, dirigenti, preposti, lavoratori autonomi e dipendenti in fatto di sicurezza sui luoghi di lavoro;
- DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva) valido e regolare;
- DVR (Documento di Valutazione dei Rischi) completo;
- Regolare adempimento degli obblighi fiscali;
- Designazione del RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione).
Tali requisiti non sono comunque obbligatori per tutti i soggetti che devono richiedere la patente a crediti (il DVR, ad esempio, non riguarda i lavoratori autonomi o le imprese in cui non vi siano dipendenti), e possono essere attestati tramite dichiarazione sostitutiva o autodichiarazione.
Per quanto riguarda le imprese e i lavoratori autonomi stranieri, in questo caso l’obbligo è quello di presentare tramite il portale dell’Ispettorato del Lavoro il documento che equivale alla patente a crediti italiana, o che ne determina il riconoscimento in base alla legge vigente in Italia. L’alternativa è comunque quella di seguire le stesse regole delle imprese italiane, valide anche per le attività che hanno sede legale all’estero e stabilimento sul territorio italiano.
Quanti sono i punti e come si incrementano
La patente a crediti parte da una base di 30 punti, elevabili ad un massimo di 100 in un periodo di 40 anni solo nel caso in cui l’azienda abbia già 20 anni di attività al momento della richiesta e, nel corso dei 40 anni, non commetta alcuna infrazione.
I crediti vengono attribuiti in base alla data di iscrizione alla Camera di Commercio e, in seguito al rilascio della patente se ne aggiungeranno altri qualora non si verifichino violazioni alla normativa, infrazioni e perdita dei requisiti.
Ulteriori crediti possono essere aggiunti in caso di investimenti e attività di formazione, sia obbligatoria che aggiuntiva.
La decurtazione dei punti avviene in caso di inadempienze amministrative e fiscali, certificazioni false o non conformi e inosservanza di quanto previsto dal Testo Unico per la sicurezza sui luoghi di lavoro, ad esempio un DVR incompleto o assente, la mancanza di un piano di emergenza ed evacuazione, l’assenza di dispositivi di protezione collettivi o individuali, la mancata nomina di un RSPP e la formazione insufficiente.
Cosa può provocare la revoca della patente a crediti
Possono verificarsi situazioni in cui la patente a crediti viene sospesa o revocata. La revoca riguarda l’accertazione della mancanza dei requisiti obbligatori unita ad una falsa dichiarazione. La sospensione per un periodo massimo di 12 mesi avviene in caso di infortuni mortali o che comportino gravi conseguenze, per colpa del datore di lavoro, di un suo sostituto e delegato o di un dirigente. Sarà l’Ispettorato del Lavoro, al termine del periodo di sospensione, a valutare le condizioni di sicurezza del cantiere.
Suggerimenti per un’impresa perfettamente conforme alla normativa
La patente a crediti è un documento necessario, la cui assenza o irregolarità può compromettere seriamente l’attività di un’impresa. Prima di tutto, è importante ricordare che a partire dal 1 novembre 2024 l’autocertificazione dei requisiti non è più ammessa e l’unico metodo per ottenere la patente è quello di richiederla tramite il portale dell’Ispettorato del Lavoro, mediante registrazione e inserimento dei dati necessari.
Per incrementare il punteggio, si raccomanda di curare al massimo la formazione in materia di sicurezza sul lavoro, pianificando con regolarità i corsi e gli aggiornamenti per lavoratori, dirigenti e datore di lavoro, tenendo conto che alcuni corsi possono consentire il raggiungimento del massimo livello di 100 crediti.
Nel corso del tempo è comunque importante monitorare costantemente il proprio punteggio per escludere il rischio di scendere sotto la soglia dei 15 crediti, che costituiscono il punteggio minimo accettabile per svolgere il proprio lavoro in cantiere.