Addetto al Videoterminale: valutazione dei rischi e formazione

Addetto al videoterminale: valutazione dei rischi e formazione

Oggi lavorare con un PC, con un computer portatile o comunque con un monitor è una situazione che riguarda la maggior parte degli ambienti di lavoro, non solo, come si potrebbe pensare, gli uffici, ma molti altri contesti, dalla progettazione, alla produttività, al commercio. Qualunque sia l’attività svolta, lavorare con un videoterminale può comportare alcuni rischi specifici: per tale motivo si tratta di una delle attività soggette alla normativa del D.Lgs. 81/08 per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro.

Che cosa si intende per lavoro al videoterminale

Lavorare al videoterminale significa svolgere un’attività che richiede l’utilizzo di un dispositivo dotato di monitor, o comunque di uno schermo predisposto per determinate funzioni, sul quale si visualizzino caratteri alfanumerici o immagini. In genere, la postazione di lavoro di un operatore a videoterminale include una serie di strumenti e accessori: oltre al monitor di cui abbiamo già parlato, di solito sono presenti tastiera, mouse, unità di memoria, software, stampante e, ovviamente, seduta e piano di lavoro.

Secondo quanto stabilito dalla normativa, si definisce videoterminalista un operatore che lavori ad una postazione di questo tipo per almeno 20 ore alla settimana.

Quali rischi corre un operatore di videoterminale

Passare diverse ore al giorno di fronte ad un videoterminale può provocare conseguenze poco piacevoli per la salute. Oltre agli occhi e alla vista, che rappresentano il problema più evidente e intuibile, ci sono altri elementi da prendere in considerazione per procedere ad una corretta valutazione dei rischi di questo tipo, tra cui:

  • Problemi di postura: il lavoro al videoterminale dovrebbe essere svolto in maniera tale da garantire una postura sempre corretta per evitare problemi muscolari e articolari;
  • Ergonomia: la postazione di lavoro deve garantire ottime condizioni ergonomiche, utilizzando una seduta confortevole e un piano di lavoro di giusta altezza;
  • Affaticamento fisico e mentale: l’affaticamento psicofisico è tipico del lavoro di ufficio, soprattutto quando si trascorrono molte ore di fronte al monitor del pc;
  • Microclima e condizioni ambientali: luci forti o insufficienti, scarsa cura per l’igiene, temperatura bassa o elevata, umidità, rumori e altri elementi ambientali possono compromettere la salute dei lavoratori, e di conseguenza la produttività.

I rischi del lavoro a videoterminale non dipendono quindi unicamente dal monitor, ma anche da una serie di elementi correlati: tastiera, stampante e periferiche, software, complementi d’arredo, impiantistica, sistema di illuminazione e di aerazione e così via.

Lavoro a videoterminale: la normativa

Il D.Lgs. 81/08 impone alcune disposizioni precise per i lavoratori che utilizzano attrezzature munite di videoterminali, indicando gli obblighi a cui deve attenersi il datore di lavoro, anche l’Inail ha inoltre definito alcune linee guida per l’utilizzo dei videoterminali in sicurezza.

Gli obblighi del datore di lavoro sono i seguenti:

  • Verifica delle postazioni di lavoro al fine di escludere la presenza di rischi per la salute;
  • Applicazione di misure preventive e protettive per limitare al massimo gli effetti che il lavoro a videoterminale può avere sull’organismo;
  • Predisposizione delle postazioni di lavoro unicamente come indicato dalle disposizioni dettate dalla normativa.

Postazione di lavoro corretta per chi lavora a videoterminale

L’allestimento di una postazione di lavoro per un videoterminalista può generare qualche dubbio, per evitare problemi è bene seguire le direttive imposte dalle norme legislative:

  • La seduta deve essere regolata in maniera tale da poter mantenere le gambe piegate a 90° e i piedi appoggiati a terra;
  • Lo schienale deve garantire un ottimo supporto alla colonna vertebrale, soprattutto alla zona lombare;
  • La tastiera deve essere collocata sul piano di lavoro in modo da lasciare una quindicina di centimetri liberi per appoggiare gli avambracci, al fine di poter mantenere la posizione durante la digitazione dei tasti;
  • La distanza tra gli occhi e il videoterminale deve essere di almeno una cinquantina di centimetri;
  • Il monitor deve essere posizionato in maniera tale da essere appena al disotto dell’altezza degli occhi;
  • La posizione del monitor deve evitare il riflesso della luce proveniente da finestre e lampade;
  • La luminosità e il contrasto del monitor devono essere regolati con equilibrio.

Pause durante il lavoro e sorveglianza sanitaria

La legge impone la necessità di interrompere periodicamente il lavoro al videoterminale durante la giornata, oppure di consentire ai lavoratori la possibilità di svolgere mansioni diversificate. In ogni caso, il tempo consecutivo di lavoro al monitor non dovrebbe prolungarsi oltre le due ore: gli operatori che trascorrono l’intera giornata al videoterminale hanno diritto, per legge, ad una pausa di 15 minuti ogni due ore, che comunque non va ad interrompere né a ridurre l’orario di lavoro.

Gli operatori che trascorrono un minimo di 20 ore alla settimana al videoterminale devono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria, che consiste nello specifico in un controllo accurato della vista per confermare l’idoneità a svolgere questo tipo di lavoro. La periodicità dei controlli medici è di 5 anni, ma scende a 2 anni nel caso di operatori di oltre 50 anni di età o con problemi particolari. Da parte loro, i lavoratori possono richiedere una visita straordinaria di accertamento qualora percepissero sintomi che possono essere ricollegati al lavoro su videoterminale.

La formazione obbligatoria per i lavoratori a videoterminale

Trattandosi di un rischio importante, anche se spesso sottovalutato se non ignorato, la formazione obbligatoria per la sicurezza nei luoghi di lavoro deve affrontarla in maniera approfondita, al fine di fornire ai lavoratori tutte le informazioni necessarie per tutelarsi, prevenire e ridurre i rischi.