Gli Ambienti Confinati: definizione, rischi e formazione

Gli ambienti Confinati: definizione, rischi e formazione

L'attuale normativa vigente italiana non fornisce una definizione univoca di spazio confinato.

A causa di questo vuoto legislativo, per definire uno spazio confinato si fa riferimento a norme tecniche internazionali, ad esempio OSHA 1910.146, OSHA 1926.1200 e il documento NIOSH80-106.

Generalmente le norme internazionali aiutano l'identificazione di uno spazio confinato tramite alcune domande:

  1. Lo spazio confinato ha o potrebbe avere un'atmosfera pericolosa?
  2. L'ambiente confinato contiene materiali o parti interne in grado di intrappolare o addirittura seppellire chi vi entra?
  3. La configurazione dell'ambiente può rappresentare un pericolo di intrappolamento o di asfissia per chi vi entra?
  4. Lo spazio confinato è caratterizzato da un qualsiasi altro rischio per la salute e/o la sicurezza?

Alcuni ambienti confinati sono di facile identificazione, ad esempio:

  • Cisterne;
  • Serbatoi;
  • Condutture fognarie;
  • Pozzi e tubazioni;
  • Silos;
  • Condotti.

In altri casi, si potrebbe essere tratti in inganno dalla posizione o dalla forma di uno spazio e definirlo non confinato, ma in realtà, a causa di particolari modalità lavorative e di interazione con il contesto, questi sono degli spazi confinati a tutti gli effetti. Si annoverano in questa categoria:

  • Piscine vuote;
  • Gallerie;
  • Stive di imbarcazioni.

La normativa per i lavori in spazi confinati

I principali riferimenti normativi rivolti ai lavori svolti in ambienti confinati si trovano nei seguenti regolamenti e decreti:

  • DPR 177/2011, o Decreto del Presidente della Repubblica n. 177 del 14/09/2011, il Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinanti […] e le procedure generali di sicurezza […];
  • Art 66 e 121 del D.Lgs. 81/08 lavori in ambienti sospetti di inquinamento.

I principali punti del DPR 177/2011 prescrivono l'obbligo per le imprese e i lavoratori autonomi che svolgano attività negli ambienti confinati di:

  • Procedere a specifica, informazione, formazione e addestramento, oggetto di verifica di apprendimento e aggiornamento, relativamente ai rischi specifici degli ambienti confinati e alle relative procedure di sicurezza ed emergenza da applicare in tali contesti, di tutto il personale impiegato, in aggiunta agli obblighi in materia di salute e sicurezza sul lavoro previsti dal D.Lgs. 81/08;
  • Possedere DPI (es.: maschere protettive e imbracature di sicurezza) e attrezzature atte a prevenire i rischi propri delle attività lavorative svolte in ambienti confinati (es.: rilevatori di gasi e respiratori). e di aver effettuato attività di addestramento all’uso corretto di tali dispositivi di tutto il personale impiegato;
  • L'obbligo di presenza di personale esperto, in percentuale non inferiore al 30% della forza lavoro. Con lavoratore esperto si intende un lavoratore con esperienza almeno triennale in attività in ‘ ambienti confinati’.

Inoltre, l'articolo 66 del D.Lgs. 81/08dispone, con riferimento ai lavori in ambienti sospetti di inquinamento: divieto di accesso dei lavoratori in pozzi neri, fogne, camini, fosse, gallerie e in generale in ambienti e recipienti, condutture, caldaie e simili, ove sia possibile il rilascio di gas deleteri, senza che sia stata previamente accertata l’assenza di pericolo per la vita e l’integrità fisica dei lavoratori medesimi, ovvero senza previo risanamento dell’atmosfera mediante ventilazione o altri mezzi idonei”.

In caso di dubbi sulla pericolosità dell'atmosfera occorre che i lavoratori:

  • Siano legati con imbracatura di sicurezza;
  • Siano vigilati per tutta la durata del lavoro;
  • Siano provvisti, ove occorra, di apparecchi di protezione;
  • Le dimensioni dell’apertura di accesso siano tali da poter consentire l’agevole recupero di un lavoratore privo di sensi.

Infine, l’articolo 121 del D.Lgs. 81/08 fornisce indicazioni sul comportamento da adottare nel caso sussistano pericoli derivanti dalla presenza di gas, vapori tossici, asfissianti, infiammabili o esplosivi negli scavi e prescrive misure di protezione per lavori entro “pozzi, fogne, cunicoli, camini e fosse in genere”, tra cui:

  • Adozione di idonei DPI per la protezione delle vie respiratorie;
  • Adozione di un idoneo sistema di salvataggio tenuto all’esterno da personale addetto alla sorveglianza in continuo collegamento con chi opera all’interno per essere eventualmente pronto a sollevare prontamente il lavoratore colpito dai gas.

I rischi per i lavoratori che lavorano negli spazi confinati

I principali rischi a cui è sottoposto un lavoratore che operi in uno spazio confinato sono i seguenti:

  • Il rischio di asfissia, dovuto a carenza di ossigeno a causa di ossidazioni, fermentazioni, inertizzazioni ecc;
  • Il rischio chimico, dovuto alla possibile presenza di sostanze nocive per i lavoratori;
  • Il rischio biologico, dovuto alla possibile presenza di agenti patogeni nocivi per i lavoratori;
  • Il rischio elettrico, causato da attrezzature elettriche, malfunzionamenti o difetti di isolamento degli impianti;
  • Il rischio di incendio o esplosione: a causa della presenza di atmosfere sovra ossigenate o esplosive;
  • Il rischio collegato al rumore, nel caso di attrezzature di lavoro utilizzate e la conformazione acustica dell'ambiente stesso;
  • Rischio di caduta o scivolamento;
  • Rischio di seppellimento o annegamento.

Come valutare i rischi negli spazi confinati

La valutazione dei rischi delle attività che si svolgono in un ambiente confinato è compito del datore di lavoro, come prescritto dal D.Lgs. 81/08. Purtroppo però, a causa del grande vuoto normativo, non esistono dei criteri per qualificare in modo oggettivo i livelli di pericolosità di un ambiente confinato.

Ancora una volta si fa riferimento alla norma NIOSH80-106 per classificare lo spazio confinato in base a ad alcuni aspetti che influiscono sulla pericolosità. Ad esempio:

  • La geometria del luogo;
  • La percentuale di ossigeno presente;
  • L'eventuale presenza di un'atmosfera esplosiva e i livelli di esplosività;
  • La presenza di sostanze nocive per i lavoratori e la loro concentrazione.

In base a tale classificazione, lo stesso NIOSH80-106 fornisce anche le misure di sicurezza da applicare, tra le quali:

  • Le modalità migliori per comunicare con il personale all'interno dello spazio confinato;
  • La redazione della procedura di salvataggio completa dell'elenco dei DPI da adottare in questo caso;
  • Il controllo preliminare (con annotazione dell'esito) delle caratteristiche dell'atmosfera;
  • La formazione degli operatori che lavoreranno nello spazio confinato.

La formazione dei lavoratori che svolgono l'attività in spazi confinati

Come visto, fra i principali obblighi previsti dal D.P.R. 177/2011 per i lavoratori che operano in uno spazio confinato c'è quello di effettuare specifica formazione, informazione e addestramento a tutti i lavoratori con verifica finale di apprendimento e aggiornamento periodico. 

Il nuovo Accordo Stato-Regioni n. 59/CSR del 17 aprile 2025 disciplina i corsi di formazione e aggiornamento per i lavori negli spazi confinati.